Fra i numerosissimi avvenimenti che successero nel 1958 quello probabilmente meno appariscente a livello mondiale, ma indubbiamente fondamentale per noi fu, appunto, quello relativo alla Fondazione della nostra Associazione.
"Già da qualche tempo il loro desiderio era forte: la volontà di creare qualcosa di loro, qualcosa che potesse appagare il loro sogno di fare sempre e comunque qualcosa d'utile per la società, con maggiore riguardo per chi ha bisogno persino della più elementare forma di sussistenza: lo stesso fluido vitale.
Ne parlavano, ne parlavano spesso, loro, i donatori di sangue. In questa bella cittadina incominciavano ad essere una consistente realtà; e non perdevano occasione per rammentare l'un l'altro la necessità di avere un'associazione che li raggruppasse e li rappresentasse.
Poi presero la decisione di formarne una, una tutta loro, creata su misura. Da quel momento lavorarono incessantemente: si interrogavano reciprocamente per individuare quale fosse la forma più appropriata che doveva avere la loro associazione. Si spronavano per superare, quali che fossero, gli ostacoli burocratici o livellare le difficoltà tecniche che si presentavano e che rendevano un po' più arduo il concretizzarsi del loro sogno.
Finalmente, ora che tutto era pronto, nel freddo pomeriggio domenicale dell'ormai lontano 12 gennaio 1958, quel gruppetto di donatori di sangue, (fra di loro c'erano uomini e donne, alcuni giovanissimi, altri più maturi e facenti parte delle più svariate estrazioni: sociali, culturali e professionali; per l'esattezza c'erano: un avvocato, un capostazione, tre casalinghe, un comandante, un dottore, due impiegati, un maestro, tre sacerdoti, un tipografo, due universitari e qualcun altro, di cui non sapremo forse mai la professione) si riunirono al n° 27R di Via Ravaschieri presso i locali del sottocomitato CRI di Chiavari e resero concreto l'atto costitutivo che darà origine all'associazione.
Sin dal primo istante decisero che, per far parte dell'associazione, sarebbero stati necessari ben pochi requisiti: infatti stabilirono che avrebbero potuto far parte della associazione uomini e donne d'ogni credo e tendenza politica, razza o nazione, purché idonei alla donazione del sangue. Tutto qui! Poco? Tanto? ... Chissà?"
Anche quell’anno successero fatti degni di nota, fra i tanti ricordiamo solo questi: In particolare in Italia: |
In quella domenica d’inverno, inItalia, pare, non successe nulla di decisamente più importante di quello che successe a Chiavari. |
Gli scopi della costituzione dell'associazione furono da subito altrettanto chiari: promuovere una diffusa conoscenza trasfusionale; sviluppare e coordinare, su scala locale, la propaganda del dono volontario, anonimo e gratuito del sangue; incrementare gli sviluppi dei gruppi autonomi ai fini essenziali del reclutamento di un sempre maggior numero di donatori volontari; coordinare l'attività dei vari gruppi aderenti, rappresentarli e tutelane gli interessi; operare affinché il servizio trasfusionale, in tutte le sue fasi, dalla raccolta alla distribuzione, sia gestito direttamente dall'ente pubblico preposto; le prestazioni fornite dagli aderenti s'intendono volontarie, personali e gratuite.
Ora questa è la nostra associazione: al di la del nostro colore politico o del colore della pelle di ciascuno di noi il colore del sangue è sempre lo stesso.
Dobbiamo impegnarci per non disattendere le aspirazioni dei Fondatori, e per non deludere le aspettative dei malati.